Studio, ricerca e perfezionamento sul mondo delle Arti Marziali e del Combattimento
"ARTE": nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme creative di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza.
"MARZIALE": relativo a Marte, dio della Guerra; tutto ciò che riguarda la guerra.



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giovedì 12 maggio 2016

Il Venerdì sera

Oltre a variare di settimana in settimana lo studio dei principi, variamo di giorno in giorno anche il tipo di preparazione fisica.
Il lunedì è "il giorno dei Pao", utilizzati da sempre negli sport da combattimento e nelle Arti Marziali come punto fondamentale per allenare l'atleta all'impatto sul bersaglio in movimento. Sviluppano infatti una grande potenza, resistenza fisica, fiato e coordinazione.
Il mercoledì è "il giorno del circuito": l'ultimo allenamento della settimana è il più massacrante, lo sforzo fisico è portato al limite per sviluppare appieno la forza fisica (non la massa muscolare), la forza esplosiva, la resistenza muscolare ed in parte anche il fiato.
Il venerdì, per "riposare" dopo i due allenamenti intensi del lunedì e del mercoledì, è "il giorno del movimento". Il venerdì come prima parte delle due ore di allenamento studiamo questa caratteristica del nostro corpo così semplice e così complessa.
Perchè quindi studiarla se ci accompagna tutto il tempo, tutti i giorni dell'anno, per tutta la vita?
Appunto per questo motivo, perchè ce la portiamo costantemente dietro e non possiamo farne a meno. E più la studiamo e ci addentriamo nella sua complessità, più capiamo che abbiamo bisogno di studiarla e di approfondirne le caratteristiche.
Come Artisti Marziali dobbiamo essere consapevoli prima di tutto del nostro corpo: ogni singolo movimento deve essere eseguito in consapevolezza, nel miglior modo possibile e con la maggior efficacia possibile. Come Artisti Marziali siamo costantemente sotto pressione perchè dobbiamo richiedere al nostro corpo di muoversi nella miglior maniera possibile, sia quando stiamo evitando un attacco, sia quando lo stiamo portando, nel momento in cui dobbiamo recuperare l'equilibrio e nel momento in cui decidiamo di far perdere l'equilibrio all'avversario.
Viviamo in un mondo in cui il movimento viene sempre più semplificato, smussato, eliminato.
Pensiamo alla scuola, che costringe i bambini a star seduti immobili per ore, all'ufficio in cui lavoriamo in cui siamo seduti immobili per tutto il giorno. La società moderna, per quanto moderna ed evoluta che sia, fa si che la nostra mente si espanda e migliori con concetti e conoscenze dapprima sconosciuti ma per contrario, ci atrofizza fisicamente. Per questo poniamo l'attenzione almeno una volta alla settimana a risvegliare il corpo con esercizi che lo aiutino a migliorare e a rifare movimenti ormai dimenticati.
Contrariamente a quanto si crede, non lavora solo il corpo: anche il cervello è costretto a mettersi all'opera per riorganizzare ogni singolo muscolo che si adopera per eseguire questo nuovo movimento, creando nuove sinapsi e lavorando in maniera spaventosa. Pensiamo a quanto sia semplice respirare, ormai il corpo è abituato a farlo e non dobbiamo più pensarci. Ora pensiamo a quanto sia difficile eseguire un salto mortale o per alcuni una semplice capriola. Tutto questo perchè il corpo non ha la coordinazione necessaria per eseguire il movimento ed il cervello non ha ancora lavorato abbastanza per assimilare la concatenazione di azioni necessaria per eseguire il processo.
Già dai primi semplici esercizi, si può notare con che fatica si fanno, quanta concentrazione dobbiamo utilizzare per eseguirli e quanto sudiamo mentre li svolgiamo. Tutto questo perchè per noi (per il nostro corpo e per il nostro cervello) sono cose nuove o meglio cose che sapevamo fare ma che non abbiamo più fatto e quindi sono finite in fondo alla nostra mente ed ora facciamo fatica a ritrovarle.
Più esercizi facciamo, più movimenti conosciamo e più il nostro corpo sta meglio. Gli acciacchi dovuti alla stabilità causata ad esempio dal lavoro sedentario (ufficio, autotrasporto) vengono risistemati rimettendo in mobilità il corpo.
La nostra struttura ossea e muscolare sono fatte per il movimento, non per l'immobilizzazione. Perfino quando dormiamo il nostro corpo si muove. Allo stesso tempo quando acquistiamo la più costosa sedia da ufficio, ergonomica, massaggiante e performante, dopo qualche ora sentiamo comunque il bisogno di muoverci.
Per questo dobbiamo imparare a farlo nel miglior modo possibile, stupendoci continuamente delle infinite possibilità che il nostro corpo ha di muoversi, delle incredibili cose che riesce a fare e che possiamo fare.
Il movimento è bello, è parte di noi e ci da la vita. Dobbiamo solo imparare a muoverci.

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