Studio, ricerca e perfezionamento sul mondo delle Arti Marziali e del Combattimento
"ARTE": nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme creative di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza.
"MARZIALE": relativo a Marte, dio della Guerra; tutto ciò che riguarda la guerra.



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giovedì 20 novembre 2008

Come ogni buon giovedì

Anche questa sera sono qui, davanti al pc, a scrivere pensieri strani, contorti, forse inutili e noiosi. Forse nessuno li commenterà e magari neanche li leggerà. Lo stesso, mi sento di scrivere.

Per cosa ci alleniamo?
Ogni ora che trascuriamo in palestra, nel Dojo, in piscina o nel campo sportivo, a cosa serve?

1-Soddisfazione personale?
2-Voglia di essere/sentirsi superiore?
3-Aspetto fisico?
4-Valvola di sfogo dalla nostra monotona vita?
5-Cercare il/la moroso/a?
6-Mantenersi in forma?

I motivi possono essere molti, credo che questi siano i più diffusi. Fatto sta che sempre molta più gente si iscrive ai corsi, corsi di qualsiasi tipo e sempre più "maestri" o "istruttori" propongono metodi di allenamento innovativi e immediati. Il problema, non risiede nelle persone che ci fanno credere che questi allenamenti siano altrettanto validi; il problema risiede in noi stessi che siamo disposti ad affrontare questi corsi e ci lasciamo ingannare.
Purtroppo siamo colpiti da un'infinità di imput durante il giorno e le cose durature ci stufano in fretta, così decidiamo di cambiarle, eliminarle, far spazio a imput nuovi, cose diverse che ci coinvolgono nuovamente. Non abbiamo la costanza e la pazienza di iniziare, continuare e continuare ancora una stessa "attività" per più di un anno e a volte anche per più di un solo mese.
Nascono sempre nuovi corsi, nuovi metodi di allenamento, nuovi attrezzi, nuovi giochi, nuovi balli e nuove Arti Marziali. A volte ci vengono addirittura proposti da gente che ha praticato un anno di qua, un anno di la e poi ha mischiato le due cose e si è auto-proclamato "istruttore".
E noi, come polli abbocchiamo. La nostra vita è sempre piatta, di giorno al lavoro o a scuola, di sera a casa davanti alla tv o al solito bar e abbiamo bisogno di qualcos'altro di diverso. Ok, cominciamo qualcosa di diverso, andiamo in palestra: "devo tenermi in forma e voglio metter su il fisico".... Purtroppo dopo un mese i risultati non sono quelli sperati, anche perchè è impensabile che dopo un mese la massa aumenti e il fisico si "scolpisca" un pò di più. La palestra quindi è una palla, cambiamo, "nell'altra palestra fanno dei corsi: a tempo di musica danno calci e pugni a dei sacchi"... Vai col Fitbox... "Tutti fanno 3 quarti d'ora a menare il sacco e reggono benissimo, io dopo 110 minuti son senza fiato: è impossibile per me, non ci riuscirò mai!" Il fiato aumenta piano piano, è chiaro che la prima volta uno muore dopo 10 minuti. "Oh sentito che adesso vanno di moda le Arti MArziali e la difesa personale, andiamo ad iscriverci!" Cominciano gli allenamenti, dopo 3 quarti d'ora di riscaldamento e stretching inizia il vero e proprio allenamento: "Quelli la son la che combattono e fanno salti capriole e tante belle tecniche, io son tutta sera che do calci e pugni all'aria, e in più il riscaldamento mi ha demolito!"...
Per fare un esempio stupido, Bruce Lee non è nato che sapeva già combattere e con un fisico da paura: si allenava ogni giorno e per ore; non si può pretendere di cominciare a combattere o a difendersi senza sapere i fondamentali: come "dare" un pugno o un calcio, allo stesso modo non si possono scrivere temi senza prima aver imparato a scrivere le singole lettere.
Le Arti Marziali molte volte sono come gli altri sport o le altre attività extraordinarie (diverse dal lavoro o dalla scuola), possono essere molto utili per uscire dalla gabbia che racchiude la nostra vita giornaliera ma solo se le prendiamo seriamente e ci alleniamo con costanza e per anni riusciremo a coglierne la vera essenza.
Allo stesso modo anche praticando altri sport, danza o attività diverse con costanza riusciremo a migliorarci sempre di più e raggiungere quel minimo di soddisfazione che ci rende felici poichè è quell'imput in più che forse non cerchiamo o che crediamo di non cercare. Teniamo nascosto il desiderio di ricercarlo, non lo diciamo a nessuno, non lo siamo a vedere, ma non potremo vivere senza, ci serve per poter far sentir viva la nostra anima, alla mattina ci svegliamo e non vediamo l'ora che arrivi sera per poter infilare il kimono, il vestito, il costume e andare a praticare per sentirci liberi e realizzati.
E li ci sfiniamo, ci uccidiamo, vogliamo dare il massimo, sempre di più sempre di più, dobbiamo continuare il più possibile, sfruttare ogni singolo minuto, fino alla fine del tempo che ci viene messo a disposizione. Vogliamo sentirci migliori, desideriamo il nostro miglioramento, appreziamo la costanza, l'impegno. La soddisfazione che cresce in quel mmento è più forte della stanchezza che ci fa tremare le gambe. Tutto deve essere perfetto, coinvolgente, deve toglierci tutti i pensieri, non importa se a causa della stanchezza o del desiderio: tutta la nostra vita non esiste, c'è solo il sacco da boxe difronte a noi, altri 10 metri d'acqua prima di finire un'altra vasca, "provo l'ultima parte del balletto ancora una volta e poi vado a casa".

E tutto questo è bello? E' giusto? Siamo veramente felici? Non è forse un pò triste? Non ci rendiamo conto che abbiamo solo questo? Ci manca l'amore? Ci manca il saper apprezzare tutto quello che abbiamo? Ci manca il gustare la vita nella sua pienezza e semplicità?
Qualche sera fa tornando a casa di notte mi son fermato e ho alzato la testa verso il cielo: luna piena e un'infinità di stelle. Potevo ammirarle, ho apprezzato la semplicità di una simile celestialità.
Mi sono sentito felice, contento, ogni pensiero era sparito, io stesso non esistevo più: in quel momento esistevano solo le stelle e la luna. La stessa sensazione di appagamento.

Forse è solo ora di andar a dormire, forse è solo un'altra serata di malinconia e tristezza.
"Sorridi: domani sarà un giorno migliore!"

3 commenti:

Anonimo ha detto...

CIAO FRATELLO.
Lavori troppo e ti alleni troppo... e non va bene... bisogna bilanciare le cose, come lo yin e lo yang.
lo so, non sono molto presente su questo blog e quando arrivo scasso... ma mi preoccupo.
però poi succede che vorresti fare sempre di più e non sei mai soddisfatto di quello che fai
...e non va bene...
credo che ognuno debba fare quello che si sente, ma con equilibrio e serietà...
e credo anche che se una persona si vuole iscrivere ad un nuovo corso ben venga, è un accrescimento personale e una nuova esperienza da vivere, poi non importa se prosegue o no quella strada...
almeno sa che esiste anche quella.
che dici?

Lorenzo ha detto...

Dico che hai ragione, ma purtroppo la gente spesso fa le cose perchè è costretta (tipo dai genitori) o viene trascinata dagli amici, le persone hanno sempre meno voglia di fare e al minimo intoppo o quando sudano un pò di più durante l'allenamento si stufano e vanno via, non sono più predisposti a fare anche quei minimi sacrifici per migliorarsi un pò.
Non dico di sputare sangue ad ogni allenamento, ma neanche di fare la metà degli esercizi e farli male.
Il mio Maestro sta perdendo la voglia di insegnare piano piano: agli inizi ci allenavamo veramente in maniera decente, adesso se dici ad uno di fare 10 flessioni perchè si è dimenticato la cintura o parte del kimono, ti ride in faccia e si gira dall'altra parte.
Allora tu che sei Maestro e vedi certe scene perdi tutta la voglia di continuare ad insegnare, ti demoralizzi. E tutto questo lo stiamo vedendo noi tutti "vecchi della palestra" allenamenti molto leggeri, perdità della serietà durante l'allenamento, ecc.
Però purtroppo se il nostro Maestro avesse continuato così adesso saremo in una decina di alievi in 3 corsi differenti.
Anche Matteo che quest'anno ha cominciato ad allenare una squadra di pallacanestro dice le stesse cose. Per colpa di pochi ci rimettono anche quelli che hanno veramente voglia di fare.

Bestia, il commento è quasi più lungo del post.

margherita ha detto...

nella mia palestra molti stanno pensando di andare via perchè non sono seguiti..manca la voglia d'insegnare..e come dici tu c'è gente che viene,ma senza voglia d'imparare..allora perchè non vengono mandati via?meglio pochi ma buoni..che tanti svogliati..o serve per forza il numero e i soldi dell'iscrizione?