Studio, ricerca e perfezionamento sul mondo delle Arti Marziali e del Combattimento
"ARTE": nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme creative di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza.
"MARZIALE": relativo a Marte, dio della Guerra; tutto ciò che riguarda la guerra.



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lunedì 14 luglio 2008

Il Ronin

Il Ronin è quel Samurai che, nel medioevo orientale, decide di lasciare il suo Clan oppure il suo padrone e di viaggiare solitario in lungo ed in largo il suo paese per venire "ingaggiato", come un soldato mercenario, ed offrire un servizio che poteva andare dall'omicidio, alla semplice protezione.
La figura del Samurai cozza frontalmente con la nostra idea di libertà individuale. Il Samurai serve il suo padrone e benchè la sua libertà esista, è più un risultato interiore che esteriore, al trascendere la paura della morte col disinteresse alla vita. La fine dell'era Samurai e della società delle caste creò una terra di nessuno, nella quale il Giappone antico e quello moderno si trovarono a convivere. Il meglio ed il peggio di ogni mondo apportarono un'incredibile vitalità, una dinamica cruciale che diede frutti unici e magnifici. Il Ronin dovette mettere in discussione la sua stessa esistenza dal momento in cui si svuotò di contenuti la sua funzione sociale; si mantenne saldo, non a qualcosa di esteriore come il suo signore, bensì a qualcosa di interiore, un codice interno che sgorgava dal meglio della sua formazione Samurai.
Il codice Ronin recita: "Se mi chiamano, vado, se no...non vado".
Dovremo tutti seguire questa teoria. Purtroppo nel nostro piccolo siamo tutti un pò impiccioni e ci nascondiamo dietro al "buonismo", non solo diamo opinioni, ma interferiamo nella vita degli altri con cnsigli non richiesti e, cosa ancor peggiore, con l'imposizione di quella che consideriamo come verità. La libertà si ottiene solo con lo scrupoloso rispetto della libertà degli altri; non possiamo chiedere né ottenere mai quello che non siamo capaci di dare senza compromessi.
a nome delle certezze di oggi, che probabilmente saranno opposte a quelle di domani, non si può tentare di imporre cosa alcuna, senza cadere nella peggiore delle superbie.
tuttavia, una volta hiamato in azione, il Ronin entra in azione con tutto il suo essere. così la sua formazione glielo impone ed è lì, in quella dedizione assoluta, che radica tutta la forza del suo archetipo. In un mondo di interessi e pragmatismi, dove tutti ci misuriamo prima dell'azione, la dedizione è più che rara.
Per il Ronin questo è possibile grazie al suo disinteresse, ma non meno per la sua passione. Entrambi gli ingredienti sono la base dell'essenza unica e fragrante che filtra dalla sua figura. Passione e determinazione assoluta nella sua azione determinata, questo gli permette di vivere il "qui e adesso" con l'intensità di un moribondo. Disinteresse totale, al quale ha già consegnato la sua vita e non sembra toccato dalla morte, perchè essa è un destino ineludibile e totalmente assimilato.
Il detto Lakota "Oggi è un buon giorno per morire" esprime alla perfezione questa attitudine.
Quanto si confondono tempra e tepore!
Nei tempi della ragione, le uniche passioni che vanno sono quelle elementari e persino queste sono in caduta. il punto è che muoversi significa non venir fuori nella foto ed è meglio non fare molto rumore, confondersi con l'intorno...
Purtroppo si nota molto la mancanza della passione come strumento di lavoro delle persone. E' vero che le persone si moderano con gli anni ma con che passione ci lanciavamo nella scarsa conoscenza disponibile ai tempi in cui io cominciavo a fare i primi passi nel mondo marziale. L'impegno e la dedizione erano il nostro pane quotidiano, la passione di sapere di più ci consumava e la disposizione a fare quanto necessario per raggiungere la conoscenza era presente in ogni allenamento. Un tentativo senza misura che si chiamava determinazione.
No, non è che qualsiasi passato sia meglio del presente.
Mia nonna mi dice sempre che quando non avevano la televisione, godevano molto di più di stare in compagnia dei loro amici: escursioni, feste a tema, picnic, ecc.
Ciò che succede è che l'offerta è molto grande ed il criterio è molto piccolo. Le Arti Marziali non sono un "ozio", sono un cammino di vita, un modo di affrontare le eterne questioni con anima guerriera, un metodo attivo di affrontare l'esistenza in maniera assertiva, positiva, con temperamento, passione e potere.
Il riduzionismo allo sport, l'accettazione di questo come un'attività di puro "divertimento", la cattiva educazione e la debolezza di carattere stanno minando il vigore che hanno sempre avuto le nostre Arti. Molti allievi vanno a lezione come chi fa fitness; la testa da un'altra parte, il cuore assente ed il corpo in stile robot accompagna la giocata con scogliatezza. I Maestri non hanno alievi, ma clienti, e come tali si permettono di esigere il cambio del prodotto per il quale pagano, un trattamento di un certo tipo. Passare di grado è analogo a passare per la cassa, e chi mai verrà bocciato se le cose stanno così? Come conseguenza di tutto questo, i livelli invece di salire, scendono e più importante è il denaro in un'organizzazione, peggio è.
Muoversi liberi da bagagli in questo viaggio è difficile; perfino tra i più voazionali ed entusasti professori, l'ecosistema generale può arrivare ad influenzarli e il denaro frutto delle loro lezioni finisce così per essere sopravvalutato. nella nostra attività più che in qualsiasi altra, amateur siamo quasi tutti, sopprattutto nel senso positivo del termine. che bello no? Amateur, l'amatore. L'amante. Quanti Maestri si impegnano per amore dell'Arte.
Le Arti disciplinari danno molto a chi le pratica, ma anche a chi le condivide ed insegna. Non c'è più molta gente che guadagni denaro con esse, anzi ce n'è molta che di fatto perde soldi pur di insegnarle. La società non sta valutando adeguatamente questo servizio, e non lo fa perchè sotto molti aspetti di fronte al valore delle cose sta reagendo come un falso contrario, esattamente come un fenomeno chiamato inversione termica, tipico di queste ultime estati, per il quale alcune zone alte, normalmente più fresche, si surriscaldano più di altre a minore altezza. Come può essere più costoso dar da mangiare ad un'automobile che ad una persona? In effetti costa di più e benchè questa irrazionalità non possa durare per sempre, guardiamo perplessi come lo straordinario si trasformi in normalità.
Nel mondo robotizzato che ci avvolge, la crosta delle cose vale più del loro contenuto. La gente valuta il prezzo della sua iscrizione in una palestra in termini di servizi, attrezzature, macchinari, ecc. Ma il cuore di un Dojo continua ad essere qualcosa di incorruttibile, che abita il cuore dei suoi praticanti e soprattutto in quello del suo maestro.
Da un lato dbbiamo sforzarci a presentare il nostro lavoro in modo attraente alla società. Bisogna essere più professionali, comprendendo il valore della pubblicità, dell'immagine e dell'organizzazione; ma tutto ciò non servirà a niente se durante il tragitto perdiamo il giusto valore dell'ordine di priorità, dimenticando che senza cuore non vi è cammino, e che questo è precisamente quello che ha il nostro "prodotto" rispetto alla vuota offerta degli altri.
Se le Arti Marziali hanno qualcosa di diverso è proprio il cuore; se sono qualcosa sono un cammino con il cuore; se valgono a qualcosa, è perchè si praticano con il cuore. Purtroppo per la maggior parte della gente il cuore è solo sentimentalismo o cronaca rosa; per un artista marziale significa di più: significa dedizione, passione e forza, la forza di un impegno senza limiti, senza questioni, senza "ma" e senza "se".
E' questo lo spirito unico che fa grande il nostro mondo...
Piccola Introduzione:

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